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Salute mentale, diritti umani e legislazione: nuove linee guida

L’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani hanno annunciato il lancio delle nuove linee guida intitolate  sulla “Salute mentale, diritti umani e legislazione: orientamenti e prassi” che mirano a sostenere i Paesi nella riforma legislativa, con l’obiettivo di porre fine agli abusi dei diritti umani e aumentare l’accesso a cure di salute mentale di alta qualità.

Le linee guida stabiliscono cosa deve essere fatto per accelerare la deistituzionalizzazione e incorporare un approccio comunitario basato sui diritti all’assistenza sanitaria mentale. Ciò include l’adozione di legislazioni per sostituire gradualmente le istituzioni psichiatriche con sistemi inclusivi di supporto comunitario e servizi come il sostegno al reddito, l’assistenza all’alloggio e le reti di supporto tra pari. Porre fine alle pratiche coercitive nell’assistenza sanitaria mentale, come il ricovero involontario, il trattamento forzato, l’isolamento e le restrizioni, è essenziale per rispettare il diritto di prendere decisioni sulla propria assistenza sanitaria e sulle scelte terapeutiche. Inoltre, un crescente corpo di prove dimostra come le pratiche coercitive influenzino negativamente la salute fisica e mentale, spesso aggravando la condizione esistente di una persona mentre la allontanano dai propri sistemi di supporto.

Le linee guida propongono inoltre disposizioni legislative per porre fine alla coercizione nei servizi di salute mentale e garantire il consenso libero e informato come base di tutte le iniziative relative alla salute mentale, anche le più complesse.

Riconoscendo che la salute mentale non è responsabilità esclusiva del settore sanitario, le nuove linee guida sono rivolte a tutti i legislatori e i responsabili delle politiche coinvolti nella redazione, modifica e attuazione della legislazione e forniscono una checklist da utilizzare per valutare se la legislazione relativa alla salute mentale è conforme agli obblighi internazionali in materia di diritti umani, ponendo l’enfasi su un coinvolgimento attivo dei pazienti e loro caregiver per adattare e personalizzare le leggi a circostanze specifiche senza compromettere gli standard dei diritti umani.